SABATO 25 GIUGNO IL C.A.C CAMMINA DA CICOGNA A POGALLO SI PARTE DA MILANO ALLE ORE 8,00 IN MARIO PAGANO TROVARSI IN ANTICIPO E NON IN RITARDO.


SABATO SI VA A CICOGNA IN AUTO E POI SI CAMMINA SINO A POGALLO E SI TORNA A CICOGNA, LE PREVISIONI CI DANNO SOLE ED E’QUELLO CHE CI MERITIAMO. L’APPUNTAMENTO PER CHI PARTE DA MILANO E’ IN MARIO PAGANO ALLE ORE 8.00 SI PARTE NON CI SI INCONTRA, PER ALTRI E’ DOPO IL RONDO’ DI FONDO TOCE SUL LAGO MAGGIORE PRENDENDO LA STATALE PER LA SVIZZERA A 30M. C’E’ UNA FARMACIA CI SI TROVA LI VERSO LE 9.00 9.15. CHI NON AVESSE ANCORA CONFERMATO LA PRESENZA LO FACCIA PER PRENOTARE PRANZO A CICOGNA DOPO IL RITORNO DA POGALLO.
dalla Cambogia:
Vecchi scarponi divertitevi molto e bevetevi un fiasco alla mia salute

Ciao ragazzi ciao
ciao ragazzi ciao,
voglio dirvi che
voglio dirvi che,
che vorrei per me
grandi braccia perché
finalmente potrei
abbracciare tutti voi
daradandadam
daradadandadam
!


Il Circolo e Cicogna

In Cicogna, piccola capitale della Val Grande, è collocato un Circolo la cui data di nascita risale al 1900 in un periodo di grandi sommovimenti popolari protesi dalla crescita culturale e sociale di una classe, quella degli operai e dei contadini ed in particolare quelli delle campagne e delle montagne relegati al livello di povertà e di miseria. A quel tempo Cicogna contava non meno di 300 abitanti, che diventarono almeno 600 nei primi anni del dopoguerra 1945-1960. Il Circolo Cicogna, nato per volontà di 18 volenterosi che sacrificarono i loro sudatissimi risparmi, ha resistito per tutti gli anni del fascismo alle continue vessazioni e a vere e proprie distruzioni per opera delle sue squadracce, soccombe per pochi mesi dopo il feroce rastrellamento delle truppe nazifasciste del 1943 e risorge a nuova vita il 24 aprile 1945 con grandi festeggiamenti. Ai giorni nostri, in netta controtendenza al declino del paese, il Circolo si presenta totalmente rinnovato, ampliato, funzionante sia in primavera-estate sia in inverno. Con la fine dello sfruttamento del legno Cicogna declina. Il miraggio del lavoro nella effimera nascita di grandi industrie in pianura infligge a Cicogna un colpo grandissimo. Nel 1973 si contano poche decine abitanti, quasi tutti in età di pensione. Oggi si contano circa 18 abitanti fissi. Esso è rimasto l’unico punto che potrebbe definirsi pubblico in quanto anche la Chiesa di Cicogna che è sempre aperta e visitabile, funziona solo il sabato pomeriggio.

La Ristorazione

Il circolo offre un buon ristoro a tutti i turisti e ai visitatori di Cicogna e dei cento itinerari che Cicogna si dipartono verso le zone più belle della Val Pogallo e della Val Grande. La cucina è sempre funzionante, così come il bar e nei giorni festivi o durante le festività particolari si possono gustare i piatti caratteristici della valle, con particolare presenza in occasione delle feste che organizza il Circolo.
CELL. 3663995052

Le Attività

Il Circolo fino ad oggi è riuscito a garantire ai visitatori anche l’utilizzo di ottimi servizi igienici ed il telefono, utile nel risolvere le più svariate esigenze.
Si potrebbe dire che il Circolo garantisce la vitalità di Cicogna. Senza il circolo Cicogna andrebbe incontro ad un rapido e forse definitivo declino. La casa del Parco, lo stesso Ostello quando diventerà funzionante, non potranno comunque sopperire alla funzione vitale del Circolo.
Anche la sua posizione è strategica, collocato infatti sul fronte della piazza, alle cui spalle si ammirano la cima del marona e dello zeda, il piancavallone e il pizzo pernice, funge da avamposto a protezione alle case e alle baite del paese che, a parte i 18 abitanti fissi, ai pochi che la frequentano il sabato e la domenica, restano sempre disabitate salvo una parte nel mese di agosto. Purtroppo il Circolo svolgendo questa funzione di pubblica utilità, risente dei tanti costi di gestione, non riceve alcun contributo; per quadrare il bilancio si fanno i miracoli. Fino a quando?
E’ bello anche dire che il circolo da quattro anni è gestito da una giovane donna che ha allietato il paese e il circolo con la nascita di due bellissimi bambini che, assieme alle due bimbe dell’alpeggiatore di merina, rappresentano le nuove radici che potrebbero far sperare in un futuro per Cicogna. L’ultima nata a Cicogna risaliva al 1960. Il circolo di Cicogna è gestito da un Consiglio, molto ristretto che svolge tutte le attività necessarie per il suo funzionamento nella forma del totale volontariato. Solo l’attività di banconeria e di cucina è svolta da persona dipendente. Il circolo aderisce all’ARCI, la più grande Associazione Nazionale di tradizione Democratica e di Solidaristica, attraverso la forma del tesseramento volontario dei frequentatori che diventano Soci annuali.

RICEVO E PUBBLICO

firmate, se non l’avete già fatto, è importante per TUTTI

Ornella

Data: 24-giu-2011 2.04
Cari amici,

La foresta amazzonica è a rischio. Il Congresso brasiliano ha seriamente indebolito le leggi che proteggono le foreste e i coraggiosi attivisti brasiliani sono stati ammazzati per essersi opposti al progetto. E’ arrivato il momento per noi d’intervenire e di fare di questa una battaglia globale: se tutti noi chiederemo alla Presidente Dilma di mettere il suo veto alla legge, potremmo salvare l’Amazzonia!

Sign the petition
L’Amazzonia è in serio pericolo: una delle due camere del Congresso del Brasile ha deciso di cestinare le leggi che oggi proteggono la foresta. Se non agiremo immediatamente la gran parte del polmone verde del nostro pianeta potrebbe essere distrutta.

La decisione ha scatenato un’ indignazione diffusa e manifestazioni in tutto il paese. E la tensione sta crescendo: nelle ultime settimane molti ambientalisti sono stati uccisi, probabilmente da criminali commissionati dai latifondisti che disboscano illegalmente le foreste. Il tempo stringe, e ora stanno cercando di mettere a tacere ogni opposizione proprio mentre la legge è in discussione al Senato. Ma la Presidente Dilma può mettere il proprio veto, se solo riusciremo a convincerla che deve respingere le pressioni politiche nel paese e mostrarsi invece una leader a livello mondiale.

Il 79% dei brasiliani è in favore del veto di Dilma contro la modifica delle leggi che proteggono le foreste, ma le loro voci si scontrano con quelle della lobby dei latifondisti. Ora sta a noi alzare la posta e fare della protezione dell’Amazzonia una battaglia globale. Uniamoci in un appello enorme per fermare gli omicidi e la deforestazione illegale, e soprattutto per salvare l’Amazzonia. Firma la petizione sotto – sarà consegnata a Dilma non appena riceveremo 500.000 firme:

http://www.avaaz.org/it/save_the_amazon/?vl

Tutti noi amiamo il Brasile! Il sole, la musica, il ballo, il calcio, la natura: è un paese che affascina milioni di persone in tutto il mondo. Questo è il motivo per cui il Brasile ospiterà la prossima Coppa del mondo, le Olimpiadi del 2016 e il vertice sulla terra del prossimo anno, un incontro che potrebbe fermare la morte lenta del nostro pianeta.

E tutta questa nostra passione per il paese non è ingiustificata: l’Amazzonia è fondamentale per la vita sulla terra, visto che ben il 20% del nostro ossigeno e il 60% dell’acqua dolce provengono dalle sue magnifiche foreste pluviali. E’ per questo che è cruciale che tutti noi la proteggiamo.

Ma il Brasile è un paese che sta crescendo a ritmi da record, nel tentativo di far uscire dalla povertà decine di milioni di persone, e la pressione in favore della deforestazione e dell’estrazione di minerali è molto forte. Ed è questo il motivo per cui il paese sta per abbandonare la protezione dell’ambiente. Gli attivisti del posto sono stati uccisi, minacciati e fatti tacere, e ora sta ai membri di Avaaz di tutto il mondo mettersi dalla parte dei brasiliani e chiedere ai politici brasiliani di essere coraggiosi.

Molti di noi hanno visto nei propri paesi come sia la natura a pagare le conseguenze della crescita economica, e l’acqua e l’aria sono sempre più inquinate e le nostre foreste muoiono lentamente.

Per il Brasile però l’alternativa è possibile. Il predecessore di Dilma ha ridotto sensibilmente la deforestazione e ha costruito la reputazione internazionale del paese come leader nella difesa dell’ambiente, allo stesso tempo godendo di una fortissima crescita economica. Uniamoci tutti insieme e chiediamo a Dilma di seguire quella strada – firma la petizione per salvare l’Amazzonia, e inoltra questa e-mail a tutti:

http://www.avaaz.org/it/save_the_amazon/?vl

Negli ultimi 3 anni i membri brasiliani di Avaaz hanno fatto passi avanti enormi e hanno portato avanti campagne che vanno verso il mondo che vogliamo: hanno ottenuto una coraggiosa legge anti-corruzione, hanno fatto pressione sul governo per chiedere di giocare un ruolo cruciale all’ONU, proteggere i diritti umani e intervenire in favore della democrazia in Medio Oriente, in Africa e altrove.

Ora che coraggiosi attivisti brasiliani sono stati uccisi per avere protetto una preziosa risorsa naturale per tutti noi, uniamoci e costruiamo un movimento internazionale per salvare l’Amazzonia e proclamiamo il Brasile come leader internazionale anche questa volta. Firma la petizione e inoltra l’e-mail a tutti:

http://www.avaaz.org/it/save_the_amazon/?vl

Con speranza,

Emma, Ricken, Alice, Ben, Iain, Laura, Graziela, Luis e tutto il resto del team di Avaaz.

PIU’ INFORMAZIONI

Ambientalisti uccisi in Brasile mentre una legge minaccia l’Amazzonia:
http://www.salvaleforeste.it/201106011458/ambientalisti-uccisi-in-brasile-mentre-una-legge-minaccia-lamazzonia.html

Brasile, Amazzonia a rischio con la nuova legge sulle foreste:
http://www.tmnews.it/web/sezioni/videonews/20110617_video_15463389.shtml

La maggioranza dei brasiliani è contraria alle modifiche alle leggi sulla foresta amazzonica (in inglese):
http://news.mongabay.com/2011/0611-amazon_code_poll.html

Amazzonia, la mafia del legno uccide ancora:
http://www.dirittodicritica.com/2011/06/06/amazzonia-brasile-legname-omicidi-21428/

Hanno lottato contro la deforestazione in Amazzonia: uccisi:
http://www.ambienteambienti.com/news/2011/05/news/hanno-lottato-contro-la-deforestazione-in-amazzonia-uccisi-39165.html/comment-page-1

La Camera bassa del Brasile adotta leggi meno stringenti sulla protezione delle foreste (in inglese):
http://www.washingtonpost.com/world/brazils-lower-house-approves-looser-forest-protections/2011/05/25/AGgXnaBH_story.html

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